mercoledì 2 dicembre 2009

Incontro Marchionne Scajola su Dagospia

NEI CASSETTI DI MARPIONNE C'È IL PROGETTO DI TRASFORMARE TERMINI IMERESE IN UNA SORTA DI "LABORATORIO DEL SUD" DOVE SI SPERIMENTERANNO APPLICAZIONI INNOVATIVE PER L'AUTO ELETTRICA
Faceva una certa impressione l'immagine di Sergio Marpionne con il suo pullover sgualcito mentre stringeva la mano al sorridente ministro Sciaboletta Scajola.

L'abbigliamento sportivo dell'amministratore delegato di Fiat strideva con quello dell'uomo alto e con i baffetti lucidi che lo ha accompagnato in via Veneto e che da sempre porta la borsa ai Signori di Torino.

Come Dagospia aveva previsto non c'è stato alcun colpo di scena, né poteva esserci tra due personaggi che non hanno alcun interesse a frantumare le vetrine. Da parte sua Sciaboletta Scajola, seguito a ruota dai portavoce Mazzanti e De Marchi, ha chiesto un aumento della produzione in Italia e ha lasciato la porta aperta sugli incentivi per l'acquisto di vetture ecologiche.

Marpionne invece ha fatto la parte dell'uomo caduto dal pero che non sa quale sarà il destino di Termini Imerese, ma vuole giocarsi la carta siciliana per portare a casa il massimo risultato. Forse è il momento di dire che il manager italo-canadese è un simpatico bugiardo perché non è possibile che la mente fertile da cui è uscito il salvataggio di Chrysler non abbia ancora pensato al futuro dei 1.400 operai siciliani.
Chi crede a questa favola fa torto alla sua intelligenza, ma di sicuro non ci credono a Torino dove nei cassetti hanno già pronto il progetto industriale per Termini Imerese. Questo progetto parte dalla considerazione che molti dei 1.400 operai avranno maturato nel 2011 i requisiti per il prepensionamento ("La Stampa" di oggi scrive addirittura che tutti sarebbero in questa condizione).

A questo punto Dagospia può rivelare che nei cassetti del Lingotto c'è il progetto di trasformare Termini Imerese in una sorta di "laboratorio del Sud" dove si sperimenteranno applicazioni innovative per l'auto elettrica.

Questa idea è già stata anticipata alla Regione Sicilia e al presidente Lombardo che sarà chiamato a mettere sul tavolo gran parte dei quattrini. Una volta ridimensionato drasticamente il numero degli operai, la bandierina di Termini Imerese continuerà a sventolare, ma prima il Governo di papi-Silvio e Sciaboletta Scajola dovranno dare garanzie sugli incentivi.

La sceneggiata di ieri con stretta di mano finale non è lo specchio della verità, ma soltanto l'antipasto di una trattativa dalla quale la Sacra Famiglia degli Agnelli uscirà felice e contenta.