martedì 8 dicembre 2009

il 9 dicembre al Senato mozione contro chiusura consolati

“Confronto con le Commissioni parlamentari competenti per una valutazione strategica del ruolo della rete degli Uffici all’estero”

ROMA – L’Assemblea del Senato della Repubblica, nella seduta di mercoledì 9 dicembre, discuterà una mozione bipartisan – primi firmatari Claudio Micheloni (Pd) e Giampaolo Bettamio (Pdl) – sugli Uffici consolari all’estero.

Qui di seguito il testo della mozione.

Il Senato, premesso che:

nella seduta del 10 giugno 2009 il Governo ha comunicato alle Commissioni permanenti Affari esteri del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, riunite in seduta congiunta, le linee portanti del processo di razionalizzazione della rete degli uffici consolari all’estero da attuarsi tra la fine del 2009 e il 2011. Il dibattito è proseguito nella seduta del 24 giugno 2009. Il processo di razionalizzazione prevede la chiusura di 18 sedi consolari (13 in Europa, 2 negli Stati Uniti d’America, 2 in Australia, uno in Sud Africa), la chiusura dell’Ambasciata di Lusaka in Zambia e il declassamento di 4 consolati generali a consolati (Alessandria d’Egitto, Basilea, Gedda, Karachi);

nel corso del dibattito parlamentare il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri Mantica ha espresso la disponibilità, a fronte dei rilievi critici svolti da numerosi parlamentari intervenuti di più schieramenti politici, ad approfondire il confronto parlamentare sul piano di ristrutturazione successivamente alla sospensione estiva dei lavori, anche mediante una sorta di tavolo di concertazione;

il 21 luglio 2009 è stata approvata dalla III Commissione permanente (Affari esteri) della Camera dei deputati una risoluzione con primo firmatario l’onorevole Narducci, sul processo di razionalizzazione della rete degli Uffici all’estero, con la quale si è impegnato il Governo “a riconsiderare le modalità di razionalizzazione degli uffici consolari all’estero, promuovendo un’accelerazione del processo di revisione e ammodernamento delle procedure amministrative, nonché l’informatizzazione destinata al funzionamento del «consolato digitale», e a presentare il progetto complessivo al Parlamento e al CGIE entro il 2009″, nonché “a verificare le modalità transnazionali di accesso alle strutture consolari da parte dei nostri cittadini per evitare loro di dover percorrere centinaia di chilometri (esempio: Mulhouse/Basilea anziché Metz), nonché ad avviare una consultazione volta al recepimento dell’indirizzo da parte delle competenti Commissioni parlamentari e un coinvolgimento degli organismi di rappresentanza delle nostre comunità all’estero sul dimensionamento futuro della rete diplomatico-consolare italiana nel mondo”;

successivamente, nella seduta del 22 luglio 2009, anche da parte della 3a Commissione permanente (Affari esteri, emigrazione) del Senato è stata valutata positivamente l’ipotesi della formulazione per l’esame da parte dell’Assemblea di un atto di indirizzo in materia di ristrutturazione della rete degli uffici all’estero per sollecitare un confronto anche con il Parlamento sul punto;

sempre nell’ambito dell’elaborazione delle misure per la ristrutturazione della rete diplomatica e consolare e in un’ottica di razionalizzazione e di incremento dell’efficienza dei servizi, nei giorni 26 e 27 ottobre 2009 si è svolta, su iniziativa del Governo, presso il Consolato d’Italia a Bruxelles, una missione parlamentare finalizzata alla presentazione da parte del Ministero degli affari esteri dei servizi consolari a distanza. Vi ha preso parte una delegazione composta da deputati e senatori componenti delle Commissioni affari esteri e degli organi parlamentari competenti in tema di italiani all’estero nei due rami del Parlamento (il Comitato per le questioni degli italiani all’estero del Senato e il Comitato permanente sugli italiani all’estero, istituito presso la III Commissione, della Camera dei deputati);

la missione a Bruxelles si è incentrata sull’illustrazione, da parte del sottosegretario Mantica, assistito dai competenti uffici dell’amministrazione degli affari esteri, del progetto di servizi consolari a distanza nella sede del Consolato d’Italia, a tal fine individuato come sede ottimale di sperimentazione delle nuove tecnologie in ragione della sua adeguatezza strutturale e, non ultimo, della sua storia quale consolato di riferimento per una delle maggiori comunità italiane all’estero in territorio europeo;

nella medesima sede è stato confermato l’interesse dell’Esecutivo ad instaurare un confronto strutturato con il Parlamento sull’evoluzione del processo di riorganizzazione della rete all’estero, nelle forme più opportune. È stato ricordato che l’Italia è l’unico Paese europeo ad avere in progetto l’apertura di 200 postazioni, dislocate in tutto il mond, per il rilascio del passaporto biometrico digitale (che diventeranno operative entro il giugno 2010) e che tale fattore deve essere tenuto in considerazione nella valutazione complessiva sul processo di riorganizzazione in atto. La priorità prospettata dal Governo è stata quella del raggiungimento di livelli di efficienza della rete diplomatico-consolare, senza imporre o subire scansioni temporali obbligate e in un clima di dialogo aperto con il Parlamento;

il progetto di consolato “hub” mira a consentire all’elevato numero di connazionali all’estero di interagire con la pubblica amministrazione italiana senza spostarsi dal proprio luogo di residenza. Tale sistema, denominato Sistema integrato delle funzioni consolari (SIFC), riguardando la trattazione di dati sensibili, contempla un delicato apparato di misure di sicurezza e, dopo la sperimentazione nel 2009 nelle sedi consolari di Bruxelles, Berna e Monaco di Baviera, diverrà operativo in tutta la rete. Il Sistema è coerente con l’iniziativa coordinata dal Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione chiamata “Reti amiche” ed include in una seconda fase di realizzazione il collegamento telematico dei consolati con l’intera pubblica amministrazione;

rilevato altresì che:

l’esigenza di individuare una modalità di riassetto complessivo della struttura diplomatica e consolare italiana, che include sedi e presenze in circa 140 Paesi del mondo deve inquadrarsi in un’ottica di razionalizzazione, nel senso della migliore efficienza delle strutture e del miglioramento della qualità dei servizi offerti ai cittadini italiani all’estero e, più in generale, deve essere coerente con la riorganizzazione dell’amministrazione centrale del Ministero che sarà realizzata in adempimento di quanto disposto dal decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008;

la rete degli uffici all’estero deve rispondere tanto al criterio della presenza dei cittadini italiani nel mondo, quanto anche, sotto il profilo commerciale e imprenditoriale, al sostegno allo sviluppo dell’internazionalizzazione delle imprese italiane e dell’Italia in generale;

la struttura dell’amministrazione degli affari esteri necessita di un riassetto che dovrebbe essere definito alla luce del contributo da un lato dell’istituto parlamentare quale sede di elaborazione di linee strategiche di politica estera e dall’altro del Consiglio generale degli italiani all’estero (CGIE) in quanto massima istanza rappresentativa delle collettività italiane all’estero;

il processo di informatizzazione degli uffici del consolato – strada che stanno percorrendo quasi tutti i Paesi europei – risponde all’esigenza di disporre di strutture sul territorio correttamente articolate e in grado di prestare servizi efficienti in tempi ragionevoli;

nella consapevolezza della necessità di proseguire nel processo già da tempo avviato di riassetto della rete degli uffici all’estero e della primaria competenza del Governo nelle decisioni amministrative,

impegna il Governo:

nell’ambito dell’analisi delle modalità di razionalizzazione degli uffici diplomatici e consolari, a mantenere un costante confronto per individuare misure condivise con il Parlamento;

ad individuare una preliminare sede di confronto tra Governo e Parlamento su tali modalità;

ad avviare quanto prima un confronto con le Commissioni parlamentari competenti per una valutazione strategica del ruolo della rete degli uffici all’estero nell’ambito del procedimento di definizione della riorganizzazione dell’amministrazione centrale degli esteri prevista in adempimento di quanto disposto dall’articolo 74 del decreto-legge n. 112 del 2008.

Firmatari della mozione i senatori: Claudio Micheloni (Pd), Gimpaolo Bettamio (Pdl), Francesco Maria Amoruso (Pdl), Adriano Musi (Pd), Pietro Marcenaro (Pd), Elio Massimo Palmizio (Pdl), Alberto Filippi (Lnp), Valerio Carrara Pdl), Marco Perduca Pd), Roberta Pinotti (Pd), Francesca Maria Marinaro (Pd), Carlo Pegorer Pd), Massimo Livi Bacci (Pd), Giorgio Tonini (Pd), Luigi Compagna (Pdl), Mario Gasbarri (Pd), Maria Teresa Bertuzzi (Pd), Nino Randazzo (Pd), Sergio Divina (Lnp), Cesarino Monti (Lnp), Luciano Cagnin (Lnp), Valter Zanetta (Pdl), Luigi De Sena (Pd), Emma Bonino