lunedì 1 marzo 2010

Al Gala Abruzzesi Marchionne incontra anche i vertici COMITES Detroit


Durante il Gala di sabato scorso organizzato dalla comunità abruzzese in Michigan ( www.federazioneabruzzese.com ), il CEO di FIAT e Chrysler, Sergio Marchionne, ha incontrato tra gli altri anche il Presidente del COMITES Detroit (Lino Scamardella) il Vicepresidente Ruggirello, la segretaria COMITES dottoressa Melara De Sandre ed il consigliere Gentile. Il Presidente Scamardella ha avuto modo di segnalare al dottor Marchionne l’ipotesi di chiusura del Consolato, sottolineando l’impatto negativo che tale decisione – qualora divenisse operativa – comporterebbe non solo sui connazionali presenti nel territorio di competenza del Consolato, ma anche per i “pendolari” tra Torino e Detroit ed in senso più ampio per i rapporti bilaterali tra Italia e Stati Uniti d’America. Nei mesi scorsi la Governatrice del Michigan, Jennifer Granholm, aveva indirizzato una lettera ai vertici politici italiani chiedendo di mantenere aperto il Consolato italiano a Detroit; nel mese di gennaio 2010 il Parlamento del Michigan aveva approvato all’unanimità una mozione chiedendo a Roma di non chiudere la rappresentanza consolare italiana a Detroit.

sabato 6 febbraio 2010

I giornali veri della comunita' italiana

Per l’area di Detroit sono in distribuzione i numeri di febbraio dei periodici “The Italian Tribune-Tribuna Italiana ” ( www.italian-tribune.com ) e “ The Italian American ” ( www.iacsonline.net ).

Per l’area dell’Ohio e’ in distribuzione “La Gazzetta Italiana” ( www.lagazzettaitaliana.com ).

Vendicatore imbretellato al Centro Culturale? Maddeche'

Sono in distribuzione i numeri di febbraio dei periodici “The Italian Tribune-Tribuna Italiana ” ( www.italian-tribune.com ) e “ The Italian American ” ( www.iacsonline.net ).

Il secondo dei due periodici, pubblicato da “The Italiana American Cultural Society”, ha sottolineato ( a ragione, aggiunge la redazione di questo sito internet) la temporaneita’ della carica di cui il Vendicatore imbretellato e’ per ora investito. Lo stesso Vendicatore aveva raccontato – pur se utilizzando la limitata conoscenza della lingua italiana di cui dispone – tronfio d’orgoglio la spacconata che lo aveva visto presente ad una riunione del Centro Culturale, e con la quale riteneva di avere ottenuto i seguenti mirabili risultati:

1) scoperto alcuni tramacci a lui solo consociuti e di cui tutto il gruppo dirigente dello IACS si sarebbe macchiato negli ultimi anni;

2) diffuso la sola ed unica verita’ rifiutandosi di sottostare a degli ignobili ricatti a cui lo IACS lo avrebbe voluto costringere;

3) messo nel sacco lo stesso gruppo dirigente IACS, riuscendo a candidarsi per un posto nel consiglio dell’ente.

Ancora una volta il povero Vendicatore imbretellato ha preso pero’ una tanvata ( ATAC-ACOTRAL): nessun tramaccio, nessuno che abbia letto il suo giornalino, nessuno che lo abbia votato ( il peggiore risultato tra i candidati) Cmplimenti vivissimi, caro Vendicatore imbretellato.

La preoccupante puntualita' del Vendicatore imbretellato

Avevamo auspicato la possibile positiva evoluzione nell’arcinota linea di pensiero del Vendicatore imbretellato: uno slancio in avanti, un taglio con l’inettitudine che ne ha caratterizzato l’(in)azione degli ultimi decenni trascorsi negli Stati Uniti.

Invece no, anche questa volta le nostre speranze sono andate deluse. Il Vendicatore imbretellato ha registrato alle recentissime elezioni tenutesi al Centro Culturale quanto ampia sia la propria area di consenso tra i connazionali: trombato, sonoramente rispedito al mittente nonostante le minacce (che per la verita’ non fanno neppure paura a nessuno).

Reazioni? E’ riuscito il Vendicatore imbretellato ad estrarre un valutazione serena e misurata, sulla lunghezza d’onda del parere che di lui ha la stragrande maggioranza degli italiani del Michigan?

Macche’, la colpa e’ sempre degli altri: e allora il Vendicatore imbretellato imbastisce il solito papocchio farcito di accuse contro le procedure di voto ( visto che di voti ne ha presi pochini ) e sulla presunta mancanza di trasparenza. Vabbe’ ….. Continuera’ il Vendicatore imbretellato a ritenersi unico interprete dei sentimenti degli italiani nel Michigan? Di quegli stessi italiani che lo hanno bocciato senza appello alle urne? O trovera’ la forza di aprire gli occhi e di prendere atto del chiaro messaggio inviatogli?

http://italianidetroit.wordpress.com/2010/02/01/la-preoccupante-puntualita-del-vendicatore-imbretellato/

Sonora trombature per il Vendicatore imbretellato?

http://italianidetroit.wordpress.com/2010/01/21/sonora-trombatura-per-il-vendicatore-imbretellato/

Il Vendicatore imbretellato ed uno dei suoi due compagni di merende si sono candidati per una carica elettiva in uno dei piu’ importanti enti associativi di connazionali a Detroit.

Il Vendicatore imbretellato si e’ candidato dopo avere spiegato nel suo giornaletto di carta straccia di avere avuto accesso alla riunione di quel club minacciando di candidarsi ( salvo poi avere accesso alla riunione e candidarsi lo stesso, giusto per non smentire la propria fama).

La comunita’ rimane ora in attesa di ricevere notizie sugli esiti delle elezioni: quanti voti avranno raggranellato i due compari? Saranno stati eletti? Quante preferenze avranno mietuto questi due signori che continuamente ripetono di essere i veri rappresentanti dei nostri connazionali ? Riusciremo a leggere sul giornaletto di carta straccia del Vendicatore imbretellato (purche’ qualche copia sia rintracciabile, perche’ in giro proprio non se ne vedono) i risultati di queste elezioni trasformatesi in una marcia trionfale per i due comparuzzi?

Le grandi battaglie dell'informatissimo scribacchino d'inchiesta detto anche Vendicatore imbretellato: puntata n. 1 " l'enorme abuso "

SACROSANTO DIRITTO DELLA DOPPIA CITTADINANZA
Insorge Domenico Mancini (Comites di Detroit) contro un questionario sulla cittadinanza messo in rete dalla NIAF

DETROIT – “Cosa facciamo? Sono io, e soltanto io, che vedo un enorme abuso in questa iniziativa della Niaf? Per me questi hanno superato ogni limite”. E’ indignato Domenico Mancini, consigliere del Comites di Detroit, già consigliere del CGIE nel precedente mandato. Dice di aver visitato il sito della Niaf e di avervi trovato un questionario sulla cittadinanza che i “visitatori” sono invitati a riempire (online questionnaire today) “Questi della Niaf – commenta Mancini – contano sull’ingenuità e la buona fede della nostra gente per raccogliere informazioni che potrebbero, ripeto potrebbero, violare la legge sulla privacy e che non danno alcun beneficio a coloro che riempiono il questionario. Sicuramente abusano della nostra tolleranza e della nostra apatia, causa prima di questa situazione. Che cosa facciamo? Siamo stati eletti a proteggere i diritti e gli interessi dei cittadini italiani e qui mi sembra siamo di fronte ad una iniziativa che viola questi diritti”. Intanto Mancini si pone alcune domande: Chi ha autorizzato la Niaf ad usare la frase “in conjunction with the Embassy of Italy”? Chi ha autorizzato la Niaf ad usare il logo del sito dell’ambasciata italiana a Washington a fianco del sito della Niaf? Chi ha autorizzato la Niaf a mettere in linea questo questionario che mira soltanto a raccogliere informazioni personali sotto la “copertura” dell’ambasciata, nonostante il “disclaimer”? “Se la Niaf ha agito senza autorizzazione da parte dell’ambasciata – rileva ancora il consigliere del Comites di Detroit – allora questa deve chiedere che venga immediatamente rimosso ogni riferimento all’ambasciata stessa dal sito in questione”. (Inform)

La NIAF risponde a Domenico Mancini (Comites di Detroit) a proposito del questionario sulla cittadinanzaWASHINGTON – La Niaf (National Italian American Foundation) risponde alle domande poste da Domenico Mancini del Comites di Detroit riguardo un questionario sulla cittadinanza (vedi Inform n. 19) che i visitatori del sito Niaf sono invitati a riempire (online questionnaire today). Spero di chiarire qualsiasi malinteso – scrive John Salamone, National Executive Director della Niaf – per ciò che riguarda lo scopo dell’iniziativa “doppia cittadinanza” dell’Ambasciata d’Italia e della Niaf. Innanzitutto, è stata l’Ambasciata d’Italia e addirittura l’Ambasciatore SergioVento ad autorizzare l’iniziativa. Riguardo all’autorizzazione, riferisce Salamone, l’iniziativa è stata discussa a fondo sia con lo staff del Primo Consigliere Galluccio sia con ciascun Consolato. Prima che fosse disponibile online il questionario, c’è stata una riunione all’Ambasciata e una fitta corrispondenza tramite e-mail, lettere e telefonate prima di arrivare ad un punto che fosse soddisfacente per tutte le parti coinvolte. Il questionario – spiega il rappresentante della Niaf – serve soltanto a raccogliere informazioni delle persone a cui interessa ottenere la cittadinanza italiana. La Niaf non guadagna denaro da quest’iniziativa, la quale viene riconosciuta semplicemente come un altro servizio per quelle persone interessate ad essere ancor più legate alla terra dei loro antenati. Salamone aggiunge che la Niaf ha speso oltre 40 mila dollari per sviluppare il software del programma in un periodo di 5 mesi, in collaborazione con l’Ambasciata, e che finora quasi 5.000 questionari sono stati compilati online. Precisa infine che il logo dell’Ambasciata d’Italia non è presente e non è mai stato presente sul website della Niaf, mentre l’Ambasciata ha approvato l’uso della foto dell’edificio, che compare sul website. (Inform)

Morale della storia: l’abuso dell’uso di abuso porta al disuso del mancino scontroso.

http://ilgiornaleitalianodetroit.blogspot.com/2010/01/le-grandi-battaglie-dellinformatissimo.html

State of the State 2010

( pubblicato da http://ilgiornaleitalianodetroit.wordpress.com )
dai nostri inviati a Lansing, Sunday Suspenders, Dom Lefthanded e Fabrice Fish - 3 febbraio 2010
In un clima elettrico di grande attesa la Governatrice del Michigan ha pronunciato questa sera a Lansing per la settima ed ultima volta ( le elezioni governatoriali si terranno il prossimo autunno, e la Granholm - nata a Vancouver, laureata ad Harvard ed il cui compleanno sara’ tra un paio di giorni - non potra’ candidarsi per un terzo mandato) il discorso sullo Stato dello Stato. Il discorso della bionda Governatrice – la cui madre era presente al discorso, appositamente giunta dalla California - e’ iniziato con un omaggio agli uomini ed alle donne che vestono l’uniforme per difendere i valori americani: Granholm ha ricordato i quasi 200 cittadini del Michigan che con il sacrificio della vita hanno portato in Iraq ed Afghanistan il proprio contributo agli ideali che gli USA incarnano, ed ha quindi proseguito con una esortazione rivolta ai legislatori presenti e diretta a sostenere l’azione di budget.

Lavoro, educazione e sicurezza i tre temi affrontati. Lavoro per uno Stato che deve pensare alla nuova economia e sganciarsi da una struttura produttiva imperniata sul solo settore automotive (che nel Michigan durante gli ultimi 10 anni ha fatto registrare un perdita del 78% dei lavoratori impegnati), concentrandosi su 6 settori che la Granholm, fasciata da un abito bianco bordato di nero, ha individuato come prioritari. Per meglio illustrare la necessita’ di abituare gli abitanti del Michigan a pensare in maniera diversa rispetto all’economia del 20 secolo – la Governatrice si riferiva in particolare alle aziende di grandi e grandissime dimensioni, che da un secolo raprpesentano la tipica azienda presente in questo Stato - Granholm ha illustrato ai presenti l’attivita’ avviata da una ragazza presente nella House of Representatives, e che consiste nella distribuzione di frutta e verdura fresche. Ma anche turismo, settore che gia’ impiega 160.000 persone e che presenta notevoli potenzialita’ di sviluppo: dalla Rust Belt alla Green Belt, senza escludere l’utilizzo di fondi federali per sostenere il Michigan ( 2 miliardi di dollari nei prossimi 4 anni per rinnovare le infrastrutture stradali). Educazione per uno Stato che gia’ dispone di istituti universitari di ottimo livello e di strutture collocate tra il mondo accademico e quello della produzione reale ( la Governatrice si e’ riferita in particolare all’incubatore della WSU sulla Woorward, sperializzato nella ricerca medica e nelle tecnologie verdi) e che deve mantenersi a livelli di eccellenza assoluta. Sicurezza anche per sviluppare efficaci legami con il settore della Homeland Security, che viene considerato di interesse prioritario anche dal punto di vista delle potenzialita’ per il mercato del lavoro. Alla fine del discorso abbiamo avuto modo di scambiare qualche battuta con la Governatrice, ricordando i vecchi tempi trascorsi insieme a Ponte Milvio, ed abbiamo avuto modo di riaccompagnare la nostra cara amica alla propria residenza con un autobus ATAC ACOTRAL appositamente realizzato dal nostro intimo amico Sergio, che per farle una sorpresa abbiamo personalmente guidato con rara perizia, accompagnando l’illustre ospite nel tragitto declamando l’art. 3 della Costituzione Italiana.

Coerenza: Custonaci si e Pordenone no

Nell’ottobre 2008 il Vendicatore imbretellato si era presentato – armato di taccuino e macchina fotografica – agli appuntamenti con la delegazione pordenonese recatasi a Detroit per premiare presso il Venetian Club alcuni connazionali. Scattate le foto, intervistsati gli illustri ospiti, il Vendicatore imbretellato non aveva poi pubblicato una riga sull’argomento: il suo giornaletto ( secondo la sua stessa definizione) aveva evidentemente troppi argomenti interessanti per quel numero. Almeno cosi’ avrebbe risposto durante una riunione COMITES il Vendicatore imbretellato rispondendo ad una domanda postagli dalla responsabile del Venetian Club.

Eppure in una situazione analoga ( vedi qui http://www.candgnews.com/Homepage-Articles/2008/3-5-08/CF-MAYOR.asp ) il Vendicatore imbretellato non aveva mancato di far sentire la sua autorevole voce:

“ Another Fraser resident, Domenico Mancini, said its important for local Italians to keep the culture of their home country alive, and that visits like Santoro’s help enrich society.“We understand each other, and I think it does a lot of good for commerce, for trade, and mainly for peace,” said Mancini, who was originally born in Rome.” ( ma non era nato in Abruzzo?).

Ora, d’accordo che CandgNews non e’ il giornaletto del Vendicatore imbretellato e che comunque comparire su quel giornaletto che nessuno legge poco cambia, ma sentire le dichiarazioni del Vendicatore viene da chiedersi: ma la coerenza dov’e’?

http://ilgiornaleitalianodetroit.wordpress.com/2010/01/20/coerenza-custonaci-si-e-pordenone-no/

venerdì 22 gennaio 2010

Marchionne ospite degli abruzzesi del Michigan

Il CEO di FIAT e Chrysler, Sergio Marchionne, sara’ l’ospite d’onore del Gala organizzato dalla Federazione Abruzzese del Michigan il prossimo 27 febbraio a Detroit.

Le grandi battaglie dell'informatissimo scribacchino d'inchiesta, detto anche il Vendicatore imbretellato

SACROSANTO DIRITTO DELLA DOPPIA CITTADINANZA
Insorge Domenico Mancini (Comites di Detroit) contro un questionario sulla cittadinanza messo in rete dalla NIAF

DETROIT – “Cosa facciamo? Sono io, e soltanto io, che vedo un enorme abuso in questa iniziativa della Niaf? Per me questi hanno superato ogni limite”. E’ indignato Domenico Mancini, consigliere del Comites di Detroit, già consigliere del CGIE nel precedente mandato. Dice di aver visitato il sito della Niaf e di avervi trovato un questionario sulla cittadinanza che i “visitatori” sono invitati a riempire (online questionnaire today) “Questi della Niaf – commenta Mancini – contano sull’ingenuità e la buona fede della nostra gente per raccogliere informazioni che potrebbero, ripeto potrebbero, violare la legge sulla privacy e che non danno alcun beneficio a coloro che riempiono il questionario. Sicuramente abusano della nostra tolleranza e della nostra apatia, causa prima di questa situazione. Che cosa facciamo? Siamo stati eletti a proteggere i diritti e gli interessi dei cittadini italiani e qui mi sembra siamo di fronte ad una iniziativa che viola questi diritti”. Intanto Mancini si pone alcune domande: Chi ha autorizzato la Niaf ad usare la frase “in conjunction with the Embassy of Italy”? Chi ha autorizzato la Niaf ad usare il logo del sito dell’ambasciata italiana a Washington a fianco del sito della Niaf? Chi ha autorizzato la Niaf a mettere in linea questo questionario che mira soltanto a raccogliere informazioni personali sotto la “copertura” dell’ambasciata, nonostante il “disclaimer”? “Se la Niaf ha agito senza autorizzazione da parte dell’ambasciata – rileva ancora il consigliere del Comites di Detroit – allora questa deve chiedere che venga immediatamente rimosso ogni riferimento all’ambasciata stessa dal sito in questione”. (Inform)

La NIAF risponde a Domenico Mancini (Comites di Detroit) a proposito del questionario sulla cittadinanzaWASHINGTON – La Niaf (National Italian American Foundation) risponde alle domande poste da Domenico Mancini del Comites di Detroit riguardo un questionario sulla cittadinanza (vedi Inform n. 19) che i visitatori del sito Niaf sono invitati a riempire (online questionnaire today). Spero di chiarire qualsiasi malinteso – scrive John Salamone, National Executive Director della Niaf – per ciò che riguarda lo scopo dell’iniziativa “doppia cittadinanza” dell’Ambasciata d’Italia e della Niaf. Innanzitutto, è stata l’Ambasciata d’Italia e addirittura l’Ambasciatore SergioVento ad autorizzare l’iniziativa. Riguardo all’autorizzazione, riferisce Salamone, l’iniziativa è stata discussa a fondo sia con lo staff del Primo Consigliere Galluccio sia con ciascun Consolato. Prima che fosse disponibile online il questionario, c’è stata una riunione all’Ambasciata e una fitta corrispondenza tramite e-mail, lettere e telefonate prima di arrivare ad un punto che fosse soddisfacente per tutte le parti coinvolte. Il questionario – spiega il rappresentante della Niaf – serve soltanto a raccogliere informazioni delle persone a cui interessa ottenere la cittadinanza italiana. La Niaf non guadagna denaro da quest’iniziativa, la quale viene riconosciuta semplicemente come un altro servizio per quelle persone interessate ad essere ancor più legate alla terra dei loro antenati. Salamone aggiunge che la Niaf ha speso oltre 40 mila dollari per sviluppare il software del programma in un periodo di 5 mesi, in collaborazione con l’Ambasciata, e che finora quasi 5.000 questionari sono stati compilati online. Precisa infine che il logo dell’Ambasciata d’Italia non è presente e non è mai stato presente sul website della Niaf, mentre l’Ambasciata ha approvato l’uso della foto dell’edificio, che compare sul website. (Inform)

Morale della storia: l’abuso dell’uso di abuso porta al disuso del mancino scontroso.

Inaugurata a Cleveland la mostra "Oltre l'oceano una nuova frontiera"

È stata inaugurata venerdì 15 gennaio 2010, a Cleveland, la mostra fotografica “Oltre l’Oceano una nuova frontiera”, che ha visto la partecipazione e la collaborazione di varie istituzioni italiane: l’Università di Udine e Trieste, il centro regionale di catalogazione e restauro dei beni culturali, la provincia di Pordenone e l’associazione Giuliano-Dalmati di New York. Alla inaugurazione erano presenti l’ex presidente COMITES Catalano, il Console Generale Sloveno a Cleveland, esponenti del corpo consolare a Detroit e Valarie McCall per la citta’ di Cleveland.
La mostra è esposta presso il Western Reserve Historical Society – 10825 East Boulevard Cleveland, OH 44106, dove rimarra’ in esposizione fino al 4 marzo 2010. L’evento, gia’ proposto a Detroit presso il Venetian Club durante l’estate 2009, prende spunto dall’importanza assunta nei decenni passati dall’emigrazione per le popolazioni del Friuli e di Istria-Fiume-Dalmazia, rappresentando un fenomeno sociale di grande portata la cui storia viene oggi tramandata anche tramite gli archivi fotografici.
L’esposizione ed il libro che l’accompagna rappresentano quindi una memoria per il futuro e sono stati realizzati con i materiali forniti da cinquanta famiglie residenti in dieci Stati degli Usa: Florida, Illinois, Indiana, Maryland, Michigan, New Yersey, NY, Ohio, Pennsylvania e Virginia.

http://www.consdetroit.esteri.it/Consolato_Detroit/Archivio_News/frontier.htm

Rinnovato direttivo Puglia Club Michigan

Rinnovato il consiglio direttivo del Puglia Club Michigan; presidente e Enza Ferro, alla quale vanno le felicitazioni e gli auguri da parte della redazione di questo sito internet.

Per contattare il Puglia Club Michigan: 3523 E Point Ct – Shelby Township , MI 48316-3834 tel. 586.254.0966

Posta dei lettori su sito amico

Vivo interesse ha suscitato tra i nostri lettori un articolo recentemente pubblicato su questo sito ( NdR: si tratta del sito http://ilgiornaleitalianodetroit.wordpress.com ) ed intitolato ” Che bella coppia …”, nel quale il Vendicatore imbretellato raccontava della sua gita a Roma insieme al compagno di merende n. 1 ( ne ha solo un altro), nel corso della quale incontrava gente non all’altezza del compito ricevuto (un classico del nostro Imbretellato), dettava norme di comportamento ad un ex Vicepresidente del Consiglio dei Ministri ( strano che Cicciobello non si sia pure messo sull’attenti nel sentir suonare la potente voce del nostro, ma forse il particolare e’ semplicemente stato omesso per modestia – virtu’ che pure contraddistingue il Vendicatore imbretellato -), imponeva a personaggi che certamente degli sprovveduti non si possono definire il proprio volere; in poche parole una accoglienza trionfale, un uomo capace di tracciare il solco e definire l’agenda spiccando – lui stella tra le stelle – tra uomini qualificatissimi eppure cosi’ accondiscendenti nel seguire le Sue preziose indicazioni.

Un lettore ci fa sapere (al nostro indirizzo email dom14023@gmail.com ) che il raccontino del Vendicatore imbretellato gli ha tanto ricordato un curioso personaggio romano. Questo signore vive – accampato con qualche cartone, le poche cose sistemate in un carrello della spesa sottratto alla pizzicheria vicina o forse alla farmacia proprio di fronte - nella piazza di Ponte Milvio (che pure il nostro eroe bene conosce), e precisamente all’interno dell’aiuola sita al centro della piazza, tra la chiesa ed il ponte; e dalla sua posizione di centralita’ assoluta – che gli deriva evidentemente da un riconoscimento Divino- quest’uomo puntando il dito verso le automobili ed i passanti, dicendo loro cio’ che debbono fare: ” gira a destra, prosegui a sinistra, fermati sciagurato …” , ed il traffico esegue docilmente gli ordini ricevuti. Anche quando questo “padrone della piazza” spari’ – si seppe poco dopo che era stato ricoverato per qualche settimana a Santa Maria della Pieta’, su Monte Mario alle spalle di Ponte Milvio – il traffico continuo’ a seguire con geometrica precisione gli ordini che lui aveva impartito.

E’ una storia molto romana, i riferimenti possono forse essere capiti solo da chi ha un po’ di pratica con la Citta’ Eterna; ringraziamo comunque questa nostra lettrice per l’utile segnalazione.

Manfredi a Detroit

The Ides of March
Translated from the Italian by Christine Feddersen Manfredi
From the pen of the international bestselling author of The Last Legion and the “Alexander” series, comes a new political thriller set during the tempestuous final days of Julius Caesar’s Imperial Rome.

It is March in the year 44 BC. The Roman Empire stretches from modernday Syria in the east to the Atlantic Ocean in the west. Gaius Julius Caesar, Pontifex Maximus, dictator in perpetuity, indomitable military leader who has subjected much of the known world to Roman law, is fiftysix years old. He is at the height of his power; his reign is supreme and his reach immense. Or so it appears. In truth, Caesar is exhausted and ill, trapped in the prison of his own nightmares. His divine missions—to end the bloody season of fratricidal wars, to reconcile warring factions, to singlehandedly save Roman civilization—may be too great for one man.

The tide is turning against Caesar and there are those who conspire against him. They accuse him of being a tyrant. They say that when he dissolved the alliance with Pompey the Great at the river Rubicon, he put an end to liberty within the Republic. Caesar has resisted the attempts of his betrayers to bring him down, still he cannot resist forever. His power is being drained and it seems that nothing can save him, not Publius Sextius—his most loyal centurion and comrade, who is racing toward Rome in an attempt to prevent his assassination—or his devoted wife, Calphurnia; not even the attentions of his lover Servilla.

The soothsayer’s prophecies will out and when the Ides of March have passed, the world will have changed forever.

About the Author
Valerio Massimo Manfredi has published nine works of fiction, including the “Alexander” trilogy, which has been translated into twentyfour languages. He is the author of The Last Legion, which was made into a film starring Colin Firth and Ben Kingsley, directed by Doug Lefler.

About the Translator
Christine Feddersen graduated from Northwestern University. She is an English professor at the Military Academy of Modena and a translator. She has two children.

Praise
“Manfredi takes a story whose finale is wellknown and turns it into a tale that is nonetheless gripping and suspenseful, with surprise twists of the kind that are found in the best noir novels.”—Corriere della Sera

“From the Apennines to the palazzos of Rome. From encounters with ordinary people in outposts of the empire to those with monumental historical figures… [Manfredi] tells a grand story that not only manages to fascinate readers but also to provoke reflection about the uses and abuses of power, the ruses of destiny, and the machinations of politics. A historical novel that speaks forcefully to the present day.” —Il Messaggero (Italy)

Contro la chiusura del Consolato italiano a Detroit

La House of Representatives dello Stato del Michigan ha approvato il 19 gennaio 2010 la risoluzione n. 112 con cui si chiede al Dipartimento di Stato USA di lavorare con le autorita italiane per fare tutto il possibile per mantenere aperto il Consolato d’Italia a Detroit.

La risoluzione vede i seguenti firmatari: Polidori, Lisa Brown, Geiss, Haveman, Knollenberg, Lahti, LeBlanc, Lelend, Lipton, Liss, Pearce, Rocca, Stanley, Valentine, Barnett, Byrnes, Dean, Robert jones, Terry Brown, Constan, Crawford, Haugh, Rick Jones, Kandreavas, Lemmons, Miller, Neumann, Spade, Clemente, Cushinberry, Walsh: ad essi vanno i ringraziamenti della redazione di questo sito internet.

Non li vogliono neanche al Centro Culturale Italiano Detroit

Pare che il giorno 17 gennaio siano stati proclamati i risultati delle elezioni al centro culturale italiano di Detroit ( www.iacsonline.net ).

Pare che l’autobussiere ATAC-ACOTRAL poi giornalaio poi Vendicatore ed il suo sodale strimpellatore avessero tentato di farsi eleggere.

Pare che il Vendicatore bretellato avesse prima minacciato di candidarsi (per ottenere quello che gli interessava) e poi, ottenuto quello che voleva, si sia candidato rimangiandosi la parola. Nessuna novita’: anche lo strimpellatore si era dimesso dal COMITES e si era rimangiato le dimissioni: dice qualcuno “le dimissioni non si minacciano mai. O si danno o non si danno. Potreste scoprire che sono troppo felici di accettarle“, e difatti …

Pare che per la strana coppia i risultati delle elezioni si siano rivelati disastrosi: uno neppure ammesso allo scrutinio, l’altro che raccoglie 1 voto ( solamente il suo).

A questo punto pare che la strana coppia + 1 (il terzo pero’ non si e’ candidato questa volta, troppo impegnato a scrivere comunicati stampa e a rincorrere il leader Massimo per una foto) stia tirando le somme, perche’ ultimamente le loro richieste pare non abbiano trovato riscontro positivo: si erano opposti alla nomina del nuovo presidente COMITES, ed invece Lino Scamardella veniva eletto con la stragrande maggioranza dei voti; avevano annunciato di avere in corso di redazione (questione di pochi giorni) un dettagliato rapporto sulla elezione del nuovo presidente – illegittima a loro dire – ed e’ ormai trascorso un mese senza che il documento abbia visto la luce; avevano chiesto al presidente Intercomites di non riconoscere il nuovo presidente COMITES nelle sue nuove funzioni, ed il destinatario della loro richiesta si era allora affrettato a complimentarsi con Lino Scamardella; uguale richiesta avevano avanzato a Washington, e subito due lettere di complimenti per il nuovo presidente COMITES giungevano a destinazione; avevano provato ad accusare ingiustamente il console di ogni misfatto, e l’ambasciata li aveva invitati a collaborare con il diplomatico; avevano inviato comunicati stampa ad ogni mezzo di informazione, e neppure uno aveva pubblicato quei comunicati deliranti ( escluso il presente sito internet); avevano promesso di publicare documenti sconvolgenti e niente ancora si e’ visto. Neppure con i club e’ andata loro bene: tra i pugliesi non si vede il pugliese, all’IACS sono stati entrambi trombati ( ma non e’ una novita’, il piu’ giovane dei due ci aveva gia’ provato per un posto al Parlamento ..). Insomma, pare che i due non abbiano grande seguito nonostante quanto vadano blaterando in giro.

Pare che la notizia della solenne trombatura non trovera’ spazio nel giornalino (copia e incolla di agenzie e un paio di pezzi sgrammaticati scritti con la penna intinta nel fiele); ma neanche le altre notizie (le comunicazioni di Intercomites e Ambasciata) troveranno spazio. Pare.

lunedì 18 gennaio 2010

Cosa vorrebero davvero gli italiani dal nuovo COMITES a Detroit

Basta con le chiacchiere inconcludenti, basta con consiglieri che – seduti da tempo immemore senza null’altro aver prodotto che un sacco di parole inutili - allo scranno -puzzano di pesce marcio e mantengono la poltroncina solo per ricavare qualche piccolo vantaggio economico. Dal nuovo COMITES gli Italiani della circoscrizione consolare di Detroit vorrebbero la possibilita’ di contribuire attivamente alla definizione di programmi e strategie; vorrebbero poter incontrare lo stesso COMITES insieme agli altri soggetti che contribuiscono alla vita sociale ed associativa degli Italiani di Michigan-Ohio ma anche Indiana, Kentucky e Tennessee ( patronati, Dante Alighieri, club, associazioni); gli Italiani che risiedono nella zona di Detroit vorrebbero poter disporre di meccanismi che raccolgano e distribusicano tra gli interessati le informazioni ( e non dover sopportare quei vecchi bacucchi che dalla propria cameretta di “esule politico “ATAC/ACOTRAL” stampano quattro copie di un giornalino che con una pagina vomita insulti e con l’altra raccoglie migliaia di euro di contributi da Roma).

Questo e molto altro vorrebbero dal COMITES gli Italiani della circoscrizione di Detroit: troveranno nella nuova gestione qualcuno disposti ad ascoltarli? Presidente Scamardella, lei ha presentato un programma ambizioso ma perfettamente realizzabile: sapra’ Lei darci fatti e non parole?

mercoledì 13 gennaio 2010

" FIAT Drive" il sogno USA made in Italy

pubblicato da “Il Giornale” 13 gennaio 2010

di Pierluigi BONORA -nostro inviato a Royal Oak

«Quando sono arrivati i tedeschi della Mercedes, neo sposi della Chrysler, è stato addirittura aperto un nuovo aeroporto dotato di una pista su misura per far atterrare i grossi aerei in arrivo da Stoccarda. Ma in occasione delle nuove nozze fra la stessa Chrysler e la Fiat non ci sono state iniziative. Allora ho pensato di celebrare l’avvenimento chiedendo alle autorità di dedicare una strada di Royal Oak proprio alla Fiat. Si è parlato di Fiat Boulevard, poi di Fiat Road e alla fine è stata scelta Fiat Drive». Luigi Cutraro, da Giammichele (Catania), è uno dei tanti emigranti italiani che hanno tentato la fortuna negli Stati Uniti.
Vinta la sfida, è titolare di un ristorante spagnolo («ma presto aprirò una trattoria italiana») che fa angolo con Fiat Drive, a Royal Oak, vivace centro a una decina di miglia dalla grigia Detroit. «Chi passa di qua – racconta – chiede dove si trova Fiat Drive e scatta una foto ricordo. Ci sono tutti i presupposti perché questa zona si trasformi rapidamente in una sorta di Little Italy. In effetti, rispetto a Detroit, dove gli abitanti sono da tempo scesi sotto il milione di unità e per le strade non c’è anima viva («sembra di trovarsi su un set cinematografico: enormi palazzi e pochissime persone in giro», spiega Marco Nobili, il console italiano nella capitale del Michigan che ha accettato di fare da cicerone durante il nostro blitz a Fiat Drive), Royal Oak ha tutte le carte in regola per diventare un polo turistico più internazionale: negozietti, palestre, un teatro, saloon e ristoranti si rincorrono dall’angolo di Fiat Drive lungo la strada che porta al centro. «Di sera, con le luci, l’ambiente è ancora più suggestivo – dice Nobili – tant’è che proprio in questa zona e dentro il locale di Cutraro sono state girate alcune scene del remake di Taxi Driver, con Al Pacino».
L’ideatore di Fiat Drive, che la Camera di commercio di Royal Oak ha appena nominato «Businessman dell’anno», ha nel cassetto diversi progetti: il più importane, che coinvolge tutti gli anni a Ferragosto un milione di persone, è di portare a Fiat Drive il megaraduno di appassionati di «muscle car» che si danno appuntamento sulla Woodward, la grande strada che unisce Detroit a Royal Oak. «Quando è stata varata Fiat Drive – ricorda il console – Cutraro ha fatto allestire un megaschermo sul quale venivano proiettate le immagini del nostro Paese, mentre un tenore intratteneva il pubblico con i brani italiani più famosi». Ma la futura Little Italy del Michigan è anche il ritrovo di un’importante istituzione, lo Iaabt, ovvero l’Alleanza italo-americana per il business e la tecnologia, punto di riferimento di chi intende insediare la propria attività imprenditoriale a Motor City e dintorni. «È questa la vera pancia dell’America – afferma Nobili – e non New York, Washington, Los Angeles o Miami. È qui che ci sono tante opportunità di investimento soprattutto nel campo della tecnologia e dell’innovazione. C’è l’automobile nel Dna del midwestern boy». Sergio Marchionne, intanto, ha compiuto un secondo miracolo: oltre ad aver assicurato un futuro alla Chrysler, le nozze tra Torino e Detroit hanno convinto la Farnesina a congelare la chiusura del consolato italiano nella capitale di un Michigan sempre più tricolore.

martedì 12 gennaio 2010

Protocollo di intesa tra le Regioni del Veneto e del Friuli Venezia Giulia

VENEZIA – Sempre di più maturano le relazioni tra il Veneto ed il Friuli Venezia Giulia per l’implementazione delle relazioni internazionali, lo sviluppo economico congiunto, le attività socio-culturali ed anche per la memoria storica e pluriculturale.

Il prossimo 18 gennaio, alle ore 11, presso il Comune di Portogruaro – Sala Luigi Russolo -, verrà sottoscritto un Protocollo di Intesa tra la Regione del Veneto e quella del Friuli Venezia Giulia per lo sviluppo di iniziative comuni a favore dei corregionali all’estero, frutto di un lungo impegno da parte dell’ Associazione Veneziani nel Mondo e dell’ente friulano EFASCE, nonché risultato della volontà di cooperare e di una sinergia che lega i due territori da un punto di vista storico, culturale ed economico.

La Terza Assemblea Plenaria della Conferenza Permanente Stato-Regioni e Province Autonome – CGIE – svoltasi a Roma il 30 novembre 2009, ha chiesto, tra l’altro, al sistema delle Regioni di lavorare con una più stretta sinergia per realizzare progetti a favore degli italiani all’estero.

Si tratta dell’inizio di un grande cammino, già intrapreso dalla nostra realtà associativa – commenta Loredana Flega (Associazione Veneziani nel Mondo) -, che in passato ha visto organizzare iniziative riguardanti veneti e friulani emigrati, tra cui la commemorazione della tragedia di Izourt nel 2007 e nel 2009, realizzata grazie al supporto delle associazioni italo-francesi Alleanza Franco-Italiana del Midi Pyrénées di Tolosa e dell’Associazione Ricordate di Auzat, e che vede partenariati in essere con enti friulani, quali Efasce e Centro Formazione di Pordenone, per la realizzazione ad esempio di percorsi formativi nell’ambito delle PMI in Argentina.

Si prevedono iniziative comuni per il rafforzamento nelle relazioni anche con le comunità slovene nonché giuliane nel mondo, cioè quelle provenienti dall’estremità del nord-est dell’Italia e dagli esuli italiani provenienti da attuali aree istriane e dalmate, emigrati all’estero.

Voices of the Holocaust – A recital by soprano Caroline Helton and pianist Kathryn Goodson –

In occasion of the Day of Remembrance we announce the following event organized by Professor Gabriele Boccaccini, PhD, Professor of Second Temple Judaism and Christian Origins
Department of Near Eastern Studies / Frankel Center for Judaic Studies
University of Michigan :

A recital by soprano Caroline Helton and pianist Kathryn Goodson at the
Kerrytown Concert House
415 North Forth Avenue
Ann Arbor, Michigan 48104

Click here for detailed information

For those who wish further information on the work of Professor Boccaccini you may visit the following links:

Director, Enoch Seminar (International Scholarship on Second Temple Judaism and Christian Origins)
www.enochseminar.org
Editor-in-Chief, Journal “HENOCH: Studies on Judaism and Christianity from Second Temple to Late Antiquity”
www.henochjournal.com
Director, “Second Temple Judaism and Christian Origins/New Testament” Graduate Program
www.umich.edu/~neareast/jcgrw

Detroit promuove Marchionne

http://italianidetroit.wordpress.com/2010/01/12/detroit-promuove-marchionne/
di Andrea Malan

L’esordio di Sergio Marchionne a Detroit come numero uno della Chrysler è faticoso ma di grande soddisfazione: la delegazione di parlamentari americani guidata da Nancy Pelosi, speaker della Camera dei rappresentanti, si è trattenuta mezz’ora sugli stand della Chrysler, dove il manager italo-canadese – con il consueto maglioncino – ha mostrato soprattutto le auto italiane portate fin qui. Al centro dell’attenzione la 500, ma anche Ferrari e Maserati. La Pelosi è salita sulla 500 elettrica (a fianco c’era la Abarth nera che Marchionne usa quando lavora qui). «Ha una ripresa fenomenale, ma costa ancora troppo» dice il Ceo della Fiat. E spiega alla Pelosi: «Perché i costi scendano avremmo bisogno di volumi molto più elevati». Molto più elevati di quelli che le auto elettriche potrebbero raggiungere in un prossimo futuro: è per questo che Fiat e Chrysler hanno per ora in questo settore piani meno ambiziosi di altri.
«La delegazione del Congresso è venuta a darci un appoggio morale, e a vedere come andavano le cose 6 o 7 mesi dopo il Chapter 11» spiega Marchionne. L’amministrazione Obama ha acquisito il 9% di Chrysler e ha investito complessivamente 120 milioni nell’auto; l’interesse è quindi perfettamente comprensibile. Marchionne ha potuto dare risposte incoraggianti sul piano finanziario, con una liquidità di Chrysler a fine 2009 «leggermente più alta delle stime». Ma l’anno davvero difficile, il manager lo sa, è quello appena iniziato. «Abbiamo meno prodotti della concorrenza – ammette – e siamo pronti a perdere quote di mercato e abbassare i livelli produttivi pur di non cedere sui prezzi». Basta con la politica degli sconti selvaggi, insomma. L’obiettivo per il 2010 è di vendere 1,1 milioni di auto negli Usa contro il meno di un milione venduto nel 2009; se il mercato si riprenderà come nelle attese, a Chrysler basterà conservare l’attuale depressa quota di mercato per farcela. «Dovremo fare il possibile con i prodotti che abbiamo» dice il manager, e cita come esempio la Pt Cruiser bicolore esposta qui al Salone. Il colpo di acceleratore arriverà nell’ultimo trimestre dell’anno, quando dovrebbero esordire 16 tra modelli nuovi e restyling. Paradossalmente, ammette Marchionne, a Chrysler non farebbe comodo una ripresa troppo veloce già quest’anno: «Andrebbe solo a vantaggio dei nostri concorrenti!», scherza.
Ieri con i parlamentari c’era anche Ron Gettelfinger, numero uno del sindacato Uaw, il quale allo stand di Chrysler ha detto che «Marchionne è grande, è perfetto e grande per Chrysler». Alla visita si è accodato anche Steve Rattner, che come ex capo della task force auto di Obama è stato decisivo nel portare Marchionne a Detroit. Proprio a Rattner, Marchionne ha mostrato il debutto più ardito del Salone: una Delta con il marchio Lancia sostituito da quello Chrysler. «L’abbiamo portata per testare il mercato» dice Olivier François, responsabile dei due marchi. Se le reazioni saranno positive, dunque, la Delta potrebbe in un prossimo futuro seguire la 500 oltreoceano. Chrysler cerca intanto di ampliare fin d’ora la base di mercato, puntando sul suo marchio più forte a livello internazionale, avviando trattative per vendere la Jeep in Cina.
Marchionne ha toccato anche argomenti più italiani. I risultati 2009 del gruppo Fiat sono «in linea con i target»; sulla fabbrica siciliana, confermata la decisione «irrevocabile» di cessare la produzione di auto entro il 2012; della ventilata offerta di una cordata guidata dall’imprenditore Simone Cimino, Marchionne dice: «Non lo conosco, ma siamo disposti a lavorare con tutti». Quanto a Pomigliano, «Abbiamo preso la decisione di portare lì la Panda – una decisione che razionalmente non prenderebbe nessuno. E chiediamo un impegno sulla flessibilità».
Il destino del marchio Alfa Romeo è a questo punto separato da quello del suo impianto storico. La casa del biscione «non è in vendita» ma dovrà presentare un piano finanziario solido per convincere a finanziarne l’espansione. «Dobbiamo ridimensionare le aspettative dell’Alfa – spiega – e farla ripartire da una base solida. Ci siamo tutti innamorati di una certa storia dell’Alfa, ma se poi andiamo a vedere la capacità del marchio di mantenere quota… Sono molto contento della MiTo e della nuova Giulietta che arriva a Ginevra, ma per i segmenti superiori la domanda da farsi è: a chi le vendiamo, e a che prezzi? La concorernza sono i tedeschi qui sotto».

mercoledì 6 gennaio 2010

Il Vendicatore incontinente contro l'occhio dei partiti

http://emigrazionedetroit.wordpress.com/2010/01/03/il-vendicatore-incontinente-contro-locchio-dei-partiti/
Elezioni Comites a Washington

“L’Occhio del Partito ti guarda”


DETROIT – Domenica prossima a Washington, nella sede dell’Ambasciata italiana, si voterà per eleggere i cinque membri della delegazione degli Stati Uniti al Consiglio Generale degli Italiani all’Estero

All’elezione parteciperanno 335 elettori composti da tutti i membri eletti degli undici Comites degli USA, dai membri dei Comites cooptati e dai rappresentanti di associazioni scelti dall’autorità consolare (45% del totale).

La campagna elettorale si è svolta soprattutto via Internet e telefono perché le spese sono state affrontate personalmente dai molti volontari candidati. Due organizzazioni però, Azzurri nel Mondo di Forza Italia e CTIM di Alleanza Nazionale, hanno ricevuto fondi dall’Italia sia per la campagna elettorale sia per le loro convenzioni. Per il CTIM si parla di 60/70 mila dollari, nulla si sa sugli Azzurri se non che avranno la loro mini-convenzione il 25 giugno a Washington

Il CTIM ha avuto la sua convenzione a Stanford, Connecticut, dove circa 40 delegati si sono riuniti per scegliere i loro candidati e le spese di viaggio, alloggio e vitto sono state pagate dal CTIM.

Una settimana dopo la convenzione, tutti i partecipanti hanno ricevuto questo messaggio a firma del Coordinatore Vincenzo Centofanti: “Cari amici, mi permetto di ricordarvi che alla Convenzione di Stamford Ct. sono stati democraticamente indicati i nomi dei quattro candidati per cui ci siamo impegnati di votare. I candidati sono: Centofanti Vincenzo, Solimeo Luigi, Della Nebbia Valter, Delli Carpini Domenico. Faccio appello alla onorabilità di tutti coloro che si sono impegnati e hanno dato la parola che avrebbero rispettato i risultati delle votazioni. Non saranno tollerati intrallazzi e manifestazioni di indisciplina per cui contiamo sulla vostra collaborazione. Arrivederci a Washington. Salutissimi”.

Manca solo il titolo “L’occhio del partito ti guarda”. (Domenico Mancini-Inform)

http://www.mclink.it/com/inform/art/art_04/04n131a5.htm

domenica 3 gennaio 2010

Italian Movie Night – January 2010

Luce dei miei occhi
By Giuseppe Piccioni
Also known as:
Light of My Eyes

When: Friday, January 8, 2010 at 7 pm
Screening is free of charge
Space is limited!
For info contact: education@dantemichigan.org
Where: Dante Alighieri Society Michigan Chapter
630 Old Woodward – Suite 102
Birmingham, MI 48009


+1 – (248) - 250 - 8928

Toto' contro Maciste? No, il vendicatore contro Umberto Eco

Qui Detroit
da Domenico Mancini
(Sun, 07 Oct 2001 19:09:32 -0400)



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Caro Eco,
mi sono sforzato di leggere il suo articolo4à4 ma vede, vorrei ricordarle
cosa dicevano i romani : primum vivere….inde philosophare.
Se questa parte dell’islam e’ religione …..Puah!
Quando si uccide, si uccide e le possibili vittime, in questo caso
designate dai gruppi fondamentalisti, hanno il DOVERE di neutralizzare
il pericolo, con qualunque mezzo

Per me porgere l’altra guancia e’ una frase scritta nel vangelo,
null’altro.
Stia bene
D. Mancini
P.S.
Vorrei vedere se le fosse una donna se sarebbe disposto a trattare
sull’infibulazià4
one.

AAAAAAAAAAAAAAAAA

http://italianidetroit.wordpress.com/2010/01/03/il-vendicatore-ne-ha-per-tutti-stavolta-tocca-ad-umberto-eco/

Amarcord: ” la casta dei farnesini” e ” spiegare a noi come se ne avessimo bisogno..”

Gentile Signor Chiaberge,
vivo all’estero, Detroit, ed ho letto con grande interesse il suo articolo ma non perche’ dice cose nuove, almeno per noi emigrati, ma perche’ quelle cose sono state pubblicate da un grande giornale in Italia.

Le cose che lei dice e’ una vita che le dico e le ascolto tra la nostra gente. E’ una vita che tentiamo di far capire che questo comportamento e’ contro gli interessi degli emigrati italiani e dell’Italia tutta ma la casta dei farnesini e’ insensibile ai nostri suggerimenti e ai nostri diritti e continua sulla stessa strada.

Cosa ancora piu’ vergognosa e’ il comportamento degli enti che gestiscono i programmi della lingua italiana. Gestiscono centinaia di migliaia di euro e noi non sappiamo cosa ne fanno e non ne vediamo alcun beneficio nella comunita’. Il comportamento di alcuni di questi enti gestori e’ assolutamente vergognoso e nonostante le proteste nulla cambia anche per l’opposizione che alcuni consoli fanno ad ogni richiesta di trasparenza.

Cordiali saluti
Domenico Mancini – Detroit

http://riccardochiaberge.blog.ilsole24ore.com/2008/06/i-fannulloni-de.html

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Domenico Mancini (Comites Detroit): Serafini “il candidato ideale”?

DETROIT – Scusatemi l’osservazione, eh, ma questo si autodefinisce “il candidato ideale” e poi se n’esce con il tentativo di spiegare l’AIRE (vedi Inform n. 221, ndr)come se noi italiani all’estero ne avessimo ancora bisogno. E poi in questo modo? Ma scherziamo! Offensivo! E poi Dom Serafini si autodefinisce “il candidato ideale”? In base a che? A cosa? Ma abbiamo bisogno di uno che, tanto per cominciare, si è fatto chiamare, e continua a farlo, Dom? Cos’ha il suo nome intero che non può essere usato?

Ma soprattutto dov’è il suo programma? Cosa intende fare se eletto? E come è arrivato a formularlo, quando si degnerà di farcelo conoscere questo programma? In base a quali esperienze? Silenzio assoluto. Serafini è salito sul podio agli inizi del 2005, ora siamo a 162 giorni dalle elezioni e da Serafini Domenico non abbiamo ancora sentito una parola seria. Soltanto “quisquiglie, pinzellacchere”, come avrebbe detto Totò.

Serafini era un illustre sconosciuto fino a pochi mesi fa perché aveva scelto di pensare ai suoi affari, primum vivere deinde philosophare. Onesta scelta e lui era ed è padrone di farla. Se n’è stato fuori della comunità fino a che ha sentito le magiche parole: voto, elezione, Parlamento, stipendio, benefici, potere ecc. ecc,. si è accesa in lui l’insegna “business” ed è scattato come una molla per mettersi in mostra.

Ha fatto la valigia e si è messo in viaggio visitando varie città, incontrando consoli ed editori di pubblicazioni, inviando messaggi pieni di fumo e proclamando ai quattro venti di essere il “candidato ideale” e “il front runner” e ancora di essere “in pole position”. Forse i suoi consiglieri gli hanno detto “fai così e la stirpe italica finirà per crederci” . Mi sto convincendo che lui è stato il primo a crederci.

Mi ripeto, continuamente, che questo Serafini non andrà lontano perché noi siamo intelligenti, molto più intelligenti di quello che lui crede. Noi non meritiamo un tizio del genere, Sinceramente. Il solo pensiero che lui potrebbe essere un candidato, solo questo, mi tiene sveglio la notte.

Un salutone a tutti, anche a Domenico Serafini perché qui non c’è nulla di personale e, fuori della politica, siamo tutti emigrati e amici. Daccordo? (Domenico Mancini)

http://www.mclink.it/com/inform/art/art_05/05n22206.htm