martedì 12 gennaio 2010

Protocollo di intesa tra le Regioni del Veneto e del Friuli Venezia Giulia

VENEZIA – Sempre di più maturano le relazioni tra il Veneto ed il Friuli Venezia Giulia per l’implementazione delle relazioni internazionali, lo sviluppo economico congiunto, le attività socio-culturali ed anche per la memoria storica e pluriculturale.

Il prossimo 18 gennaio, alle ore 11, presso il Comune di Portogruaro – Sala Luigi Russolo -, verrà sottoscritto un Protocollo di Intesa tra la Regione del Veneto e quella del Friuli Venezia Giulia per lo sviluppo di iniziative comuni a favore dei corregionali all’estero, frutto di un lungo impegno da parte dell’ Associazione Veneziani nel Mondo e dell’ente friulano EFASCE, nonché risultato della volontà di cooperare e di una sinergia che lega i due territori da un punto di vista storico, culturale ed economico.

La Terza Assemblea Plenaria della Conferenza Permanente Stato-Regioni e Province Autonome – CGIE – svoltasi a Roma il 30 novembre 2009, ha chiesto, tra l’altro, al sistema delle Regioni di lavorare con una più stretta sinergia per realizzare progetti a favore degli italiani all’estero.

Si tratta dell’inizio di un grande cammino, già intrapreso dalla nostra realtà associativa – commenta Loredana Flega (Associazione Veneziani nel Mondo) -, che in passato ha visto organizzare iniziative riguardanti veneti e friulani emigrati, tra cui la commemorazione della tragedia di Izourt nel 2007 e nel 2009, realizzata grazie al supporto delle associazioni italo-francesi Alleanza Franco-Italiana del Midi Pyrénées di Tolosa e dell’Associazione Ricordate di Auzat, e che vede partenariati in essere con enti friulani, quali Efasce e Centro Formazione di Pordenone, per la realizzazione ad esempio di percorsi formativi nell’ambito delle PMI in Argentina.

Si prevedono iniziative comuni per il rafforzamento nelle relazioni anche con le comunità slovene nonché giuliane nel mondo, cioè quelle provenienti dall’estremità del nord-est dell’Italia e dagli esuli italiani provenienti da attuali aree istriane e dalmate, emigrati all’estero.